Storia del Sito (off topic)

Buonasera. Qui è Maedhros. Questa sezione contiene la storia del nostro sito, dalla fondazione agli avvenimenti più recenti.
Purtroppo, essendo io un coglione, essa sarà parodizzata all’inverosimile, pertanto, se stavate cercando la vera storia del sito, non la troverete qui.
Tutto ciò che scrivo non corrisponde a verità. Non sentitevi offesi.

Buona lettura.

Nota: I personaggi non conservano necessariamente le proprie caratteristiche tra un capitolo e l’altro.  Es:  Se nel capitolo 3 un tizio di nome Barbablu è un cavaliere in armatura, nel capitolo 4 potrebbe essere diventato un astronauta, oppure potrebbe essere rimasto uguale, oppure solo il suo carattere potrebbe essere rimasto invariato

Capitoli:

Parte Prima: L’Età Antica

Parte Seconda: Luce e Ombra

Parte Terza: Monster Hunter Legends

 

Parte Prima: L’Età Antica

Capitolo 1: Legends becomes Truth

La nostra storia inizia con due ragazzi, due amici con grandi speranze per il futuro. I loro nomi erano Ryan e Rayn. Cioè… in realtà non erano proprio amici. Erano più come Don Chisciotte e Sancho Panza. Ryan era Don Chisciotte, però era talmente avido di potere che si era preso pure la panza, diventando così il Don Chisciotte Panza della nostra storia. Rayn era un po’ lo zerbino del suo amico, però si guardavano le spalle l’un l’altro, e questo bastava.

Questi due avevano avuto la sfortuna di nascere in un mondo crudele, dove i forum la facevano da padrone, in particolare due: la congrega di S e il circolo di F. I due spietati individui a capo di tutto avevano fatto un’alleanza e schiavizzavano gli staffer dei rispettivi siti, partorendo delle guide orrende e senz’anima. Gli staffer però non se ne rendevano conto, perché era stato fatto loro il lavaggio del cervello. Erano convinti di vivere in un mondo felice  e spensierato e lodavano fino alla morte i loro founder.

Ryan però non era uno staffer. Lui era un semplice utente, e poteva vedere quello che stava accadendo con la stessa lucidità delle scarpe che Rayn gli lustrava ogni giorno. La cosa non gli andava bene, ma non aveva alcun potere. Andava a dormire ogni sera con la sensazione di dover fare qualcosa, ma non sapeva cosa.
Un giorno ebbe un’illuminazione! Vide un luogo privo di dittature e catene, un luogo dove tutti potessero esprimere il loro potenziale, creando le migliori guide di cui erano capaci e solo perché lo volevano, non perché costretti! Allora si alzò dal water su cui era seduto da due ore – a causa di un’impepata di cozze non troppo fresche – e corse a riferirlo a Rayn, dicendogli di aver avuto la visione mentre meditava sotto una cascata. Rayn ovviamente se la bevve da subito.

I due iniziarono a costruire quella loro utopia, con le poche forze di cui disponevano, ma si resero conto che da soli non potevano farcela. Avevano bisogno dell’aiuto di qualcuno che avesse provato il loro stesso senso di disagio (Non per le cozze. Quello delle dittature). Cercarono in lungo e in largo, in tutti i luoghi che conoscevano, ma il potere di F ed S era troppo grande per poter essere aggirato così facilmente. Essi notarono i loro movimenti e decisero di tenerli d’occhio, ma erano certi che avrebbero fallito di lì a poco. Senonché, un giorno, i due amici si imbatterono in una figurina che veniva calciorotata fuori da una chat, tra imprecazioni e porconi. Ryan capì subito che chiunque subisse la vergognosa pena del kick era potenzialmente un loro alleato. Si avvicinarono e, dopo le presentazioni, gli rivelarono tutto, incuranti del rischio. Il nome di quel piccoletto era Max, ed era bravo in due cose: insultare la gente e infastidire quelli al comando. Accettò la proposta di unirsi a loro senza esitazione.

Con Max al seguito, Ryan e Rayn iniziarono a creare il loro sito, un blog, dove inserirono tutte le informazioni che reperivano qua e là, perché non avevano altre fonti. Rayn si occupava del codice, il sistema nervoso del sito, mentre gli altri due scrivevano senza sosta. Pian piano, la mole delle guide aumentò e il loro sogno prese forma per la prima volta. La visione aveva preso vita. La leggenda era diventata realtà. La loro realtà era diventata leggenda. La realtà ora era Legends!

Capitolo 2: La Caduta di F e la Grande Ricerca

La piccola attività di Ryan & co non era passata inosservata. F, il capo di uno dei due siti, non riusciva a tollerare la presenza di qualcuno che agiva al di fuori della sua influenza. Il fatto che Legends fosse durato così tanto dipendeva dall’atteggiamento cauto di S, un capo più esperto del suo giovane collega. Tuttavia anch’egli non poteva più fare finta di nulla. Diede a F il suo consenso per un attacco su larga scala, che avrebbe spazzato via l’intero sito e ridotto in schiavitù i membri.

Non avevano però considerato una cosa: puntando tutto sull’attacco, la loro difesa, già poco solida, faceva decisamente acqua. Mentre Max e Ryan creavano un diversivo, Rayn decise di intrufolarsi nella nave ammiraglia. Forte delle sue conoscenze informatiche (acquisite grazie a un libro-truffa comprato su Ibei, la versione tarocca di Ebay), Rayn scoprì che c’era una connessione tra i due forum, un canale di comunicazione usato da tutti. Usando un codice estremamente semplice, Sancho (ricordiamo che non ha più il cognome) recise la connessione e fece crashare il canale, impedendo la comunicazione. Ovviamente la cosa creò una reazione a catena non prevista che fece letteralmente esplodere l’ammiraglia e il centro di comando, costringendo F a fuggire e facendogli così perdere il controllo sui propri sottoposti. Purtroppo il sito di S usava codici diversi e l’interruzione delle comunicazioni non causò altri danni.

La battaglia fu miracolosamente vinta dai tre impavidi, che ne approfittarono per fare baldoria, ubriacandosi con Coca-Cola e Spuma, dato che nessuno vendeva alcolici ai minorenni (e per di più non c’erano ragazze alla festa). Il sito di F era in piedi per miracolo e quello di S stava cercando di riaprire le comunicazioni. Proprio per questo motivo, una serie di utenti e staffer si erano ritrovati a vagare senza meta sulla rete, senza ricordi di quello che era successo durante il periodo di prigionia mentale. Ryan decise che quello era il momento migliore per trovare altri compagni, chiunque fossero (erano abbastanza disperati).

Durante una gita nel bosco, Ryan, che si era completamente scordato quanto detto nelle righe precedenti, stava pranzando con una teglia di melanzane, due chili di lasagne al forno, un porcellino arrosto e due sacchi a pelo di biscotti fatti in casa da sua madre. Il tutto da solo. Dopo circa quindici minuti, arrivato ormai al dolce, credette di sentire uno strano rumore, come di una bilancia che si avvicina a passi felpati. Terrorizzato, Ryan rotolò dietro un cespuglio, sradicandolo completamente. “Meglio se mi nascondo dietro la sequoia là in fondo” constatò con un guizzo di ingegno. Si dispose all’attesa, ma nulla si mosse. Il tempo passò, ma niente. Ryan, ormai stufo di aspettare, uscì dal suo nascondiglio e tornò al suo pic-nic. Grande fu la sua meraviglia nel constatare che di fronte a lui c’era un animale, non meglio definito, che stava gustando senza fretta tutti i suoi biscotti. Il ragazzo si spremette le meningi e arrivò ad una conclusione: “Un procione!”. Ryan era ignorante come un caprone, ma aveva visto Pocahontas. Non era un procione, era un panda rosso.

“Ehilà” disse il panda. Riferì anche che il suo nome era Maedhros. Contattando Rayn, Ryan capì che si trattava di un editore del forum di F, disperso dopo l’attacco.
Ryan gli parlò di un posto dove i biscotti crescevano sugli alberi e dove poteva stare senza incontrare pericoli. Maedhros aveva già fatto le valigie dopo la parte degli alberi.

Fu così che Maedhros (il cui nome fu sbagliato da tutti per mesi e mesi ) e il suo amico Vincenz si unirono alla banda, rispettivamente come moderatore e traduttore. Ryan aveva già offerto a Maedhros il posto di admin, ma lui aveva rifiutato, perché il nome degli admin era in rosso. “Il rosso non mi dona, preferisco il verde… Perché vi rotolate dalle risate?”. Maedhros non aveva mai visto uno specchio.
Non si sa bene per quale motivo, ma i moderatori in realtà svolgevano il ruolo degli editori. Vincenz invece era lì solo per fare scena. Non traduceva proprio nulla, anche perché non sapeva altre lingue oltre alla sua.

Cattura

Elenco storpiature dal 2010 a oggi

Col tempo, altre persone, fuggite dai forum, si unirono ai Legends, tra cui Muv, Schiacciasoli, Rockbreaker e il suo compare Zeroghie. Il sito diventava sempre più prospero, ma la cosa non poteva durare a lungo. Il nemico era ancora là fuori, in agguato.

 Capitolo 3: Tradimenti e Verità

La Congrega di S non era rimasta con le mani in mano: mentre F e i suoi collaboratori cercavano disperatamente di rimettere insieme i mattoni del loro forum, S aveva già agito. Nei ranghi dei Legends si era introdotta una spia, qualcuno che era stato nominato staffer e aveva lavorato con gli altri come se nulla fosse, ma nel frattempo aveva passato continuamente informazioni al nemico. Questa persona aveva una certa esperienza nel fare il proprio lavoro e si assicurava sempre di non essere seguita. La sua abilità aveva consentito a S, con la sua cosca mafiosa, di venire a conoscenza del più sporco segreto dei Legends, così segreto che solo i primi tre staffer ne erano a conoscenza: le prime guide che avevano fatto erano state rubate dai forum di S e di F. F ormai era impossibilitato ad agire, ma S era intoccabile e fece la cosa più astuta che gli venne in mente: denunciò i Legends alle autorità. I Legends si barricarono nella loro sede, poco prima che arrivasse la polizia. Purtroppo, essi non sapevano di avere un infiltrato tra loro. Il più insospettabile di tutti: Schiacciasoli.

Schiacciasoli svolgeva il proprio lavoro regolarmente, tuttavia negli ultimi tempi si era fatto scostante, e la cosa non era passata inosservata agli occhi di Rayn. Ryan, venuto a conoscenza della cosa, lo avrebbe sicuramente schiacciato solo (ironia della sorte) con il suo peso, ma gli altri chiesero di aspettare e aprire un dialogo con S. Egli, da vero gangster, fece loro una proposta: distruggere tutte le guide, nessuna esclusa, in cambio della libertà. La proposta fece perdere le staffe a Ryan, che fece per saltare addosso a Schiacciasoli, però inciampò su Rayn e finì dritto dritto su Max, che tirò giù dal cielo i santi di tutte le religioni del mondo. Schiacciasoli ne approfittò per aprire le porte alla polizia e fuggire. Gli sbirri ribaltarono tutto l’edificio per trovare le guide contraffatte, ma rinvenirono solo quelle originali.
La delusione di S fu tale che Schiacciasoli venne preso e sciolto nell’acido, per poi essere servito a cena. S aveva sottovalutato Maedhros, che nel mezzo delle trattative, all’insaputa degli altri, aveva distrutto tutte le guide incriminate, senza errori.

Schiacciasoli alla fine del capitolo

A crisi scongiurata, Ryan e gli altri dovettero rivelare al resto del sito la verità sulle guide e su Schiacciasoli e non tutti la presero bene. Ciononostante, la vita continuò e Maedhros (che ora aveva uno specchio tutto suo) venne promosso admin, tra le imprecazioni soffocate di Max, un po’ per la rabbia, un po’ per le costole rotte. I rapporti con S rimasero tesi e la cosa non sarebbe finita lì, ma per il momento, la situazione era tranquilla.

Capitolo 4: Tempi Bui e Tristezza a Palate

S non era il tipo da farsi scoraggiare così facilmente. I suoi agganci arrivavano molto in alto e le sue possibilità erano pressoché infinite, tuttavia i Legends stavano diventando quasi indipendenti. Producevano in proprio la roba e i loro acquirenti erano pochi e selezionati. S doveva trovare un modo per danneggiarli, ma stava esaurendo le idee. La soluzione venne per caso: F era tornato, più furioso che mai, ed era disposto a tutto pur di distruggere i Legends. Durante una riunione strategica in un vecchio scantinato pieno di topi, vennero partoriti ben due piani di attacco: Distruggere la reputazione dei Legends, infangandone il nome con gli antichi crimini, e contemporaneamente portare Ryan a un cambiamento irreversibile, così da far perdere ai Legends la loro guida.

Prima pagina con false notizie diffamatorie

Prima pagina con false notizie diffamatorie

La cosca di F iniziò a fare pressione sulla stampa perché diffamassero gli staffer dei Legends; Essi non potevano più neanche entrare in un locale senza essere insultati o malmenati. S invece optò per un confronto meno diretto, impedendo loro l’accesso alle aree meno trasandate della città. La tensione continuò a crescere e i Legends iniziarono a perdersi d’animo, sentendosi schiacciati da tutto e da tutti.
Vincenz cadde in depressione e iniziò a bere. Purtroppo nessuno gli aveva mai insegnato a bere, perciò si sbrodolava continuamente sulla maglietta, finendo per pagare un patrimonio in nuovi capi d’abbigliamento e gettoni della lavanderia. Inoltre non sapeva distinguere gli alcolici da altre bevande, perciò beveva succo di frutta e Fanta Lemon e si faceva in vena di Martini bianco e cocaina (sì, cocaina in vena). La vita lo stava distruggendo pezzo per pezzo. Fumava le carte da gioco e giocava d’azzardo con i gettoni della lavanderia, spesso mentre sniffava funghi allucinogeni e leccava marijuana.

Non passò molto tempo prima che lo trovassero nel suo appartamento che penzolava morto da un cappio. Per un piede. La sezione Narcotici della polizia non riusciva a spiegarsi come fosse riuscito ad uccidersi, però molti propendevano per la seguente: Aveva tentato di cambiare una lampadina fulminata, però, a causa della sua sfrenata passione per i nodi e le corde, era rimasto impigliato per una gamba, finendo a testa in giù; in seguito aveva tentato di tagliare la corda con un coltello, ma si era ferito a una mano, lasciandolo cadere. Il coltello era finito contro una bottiglia di Vodka – che lui usava regolarmente per annaffiare i fiori – causando una scintilla che aveva dato fuoco al divano; preso dal panico, Vincenz aveva tentato di liberarsi sparando alla corda, ma aveva colpito il signore al piano di sopra, che era schiattato sul colpo. A questo punto le teorie si dividevano: c’è chi diceva che aveva avuto un infarto subito dopo, chi sosteneva che l’afflusso di sangue al cervello lo avesse ucciso e persino chi pensava che si fosse slegato e si fosse fracassato il cranio sul pavimento (morendo) e dopo si fosse rialzato e si fosse riappeso per il piede solamente per il gusto di incasinare le idee a tutti.

L’unica cosa certa era che Vincenz non c’era più e che così non si poteva continuare. Non c’era più possibilità di dialogo con le altre associazioni, perciò Ryan decise che era giunto il momento di tagliare i ponti con S ed F. I tre siti non sarebbero mai più entrati in contatto l’uno con l’altro; solo molto tempo dopo si seppe che F e i suoi erano spariti dalla circolazione, forse inglobati da qualche cosca più potente, forse fuggiti all’estero.
La pressione psicologica che Ryan aveva subìto, però, aveva distorto la sua visione delle cose e, di lì a poco, avrebbe portato a delle conseguenze decisamente spiacevoli per tutti gli altri.

Capitolo 5: Il Forum degli Orrori

Nella mente di Ryan, l’unico modo per sopravvivere era diventato adattarsi all’ambiente. Un certo signor C. Darwin, profumatamente pagato da S, gli aveva messo in testa delle idee riguardo l’adattabilità delle specie e che l’uomo discendesse dalla scimmia. Delle cose assurde, ma Ryan aveva la stessa capacità cerebrale di un paguro, perciò ci credette. Iniziò a pensare, cioè a far pensare a Rayn, al modo migliore per adattarsi alla situazione in cui si trovavano. Il risultato fu che l’unico modo per sopravvivere era diventare un forum.

Ryan non capiva che era stato manipolato e che stava lentamente diventando ciò che aveva sempre odiato; trascinò nella sua follia tutti gli altri, che iniziarono, alcuni piuttosto scettici, a trasferire i propri lavori sul forum. Il casino era indescrivibile: guide che si sdoppiavano, altre che diventavano mezze nere e mezze grigie, i founder che variavano, in base al giorno, da due a quattro, persone che cadevano dalle scale mentre trasportavano materiale, utenti confusi, Rayn che saltava da un codice all’altro come un cervo cocainomane, ecc.

Gli staffer stavano lentamente diventando delle amebe, senza personalità, schiacciate dal lavoro, e Ryan iniziava a delirare sempre di più. L’evento che scatenò la reazione a catena fu una sua idea: effettuò un gemellaggio con un altro forum, facendo perdere a vari staffer il proprio posto. Rayn invece aveva capito che era solo questione di tempo prima che i loro collaboratori iniziassero ad andarsene e che il tutto iniziasse a franare come un castello di plum cake. Passava intere giornate chiedendosi non se c’era un modo per evitarlo, ma chi sarebbe stato il primo.

La risposta arrivò poco dopo. Fu Maedhros che, perso ogni interesse per quel luogo, prese le sue cose e se ne andò, senza dire nulla a nessuno, nel mezzo della notte. La mattina dopo trovarono solo un biscotto della fortuna, che Rayn strappò prontamente dalle fauci di Ryan. Dentro c’era un biglietto con scritto: “Ho sentito di un luogo, a est, dove scorrono fiumi di latte e i biscotti pascolano liberi per le praterie di zucchero filato. Diventerò un eremita e sarò il Re dei Biscotti. Addio”. Nessuno ci credeva, ma Maedhros non tornò più.

La partenza di Maedhros era solo l’inizio: lo seguirono immediatamente Rockbreaker e Zero, che, a causa di una scommessa, si spararono a vicenda. Muv, rimasto l’unico admin, venne schiacciato dalle proprie responsabilità. La pressione era troppa e pensò, dato che conosceva qualche legge fisica, che aumentando il proprio volume la pressione sarebbe diminuita. Iniziò così a strafogarsi di bignè alla crema e dolci siciliani, diventando sovrappeso in una settimana. Ci aveva visto giusto: la legge fisica valeva anche in quel caso, ma tutto ciò era servito solo per rallentare il processo. Quando raggiunse il volume massimo, la pressione tornò a farsi sentire, e l’unica grandezza fisica rimastagli era la temperatura (vedi sotto). La pressione aumentò in modo costante finché il poveretto non prese fuoco durante un pomeriggio particolarmente caldo.

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La pressione e il volume sono inversamente proporzionali, ma quando il volume è fisso e la pressione aumenta, la temperatura (che è il prodotto tra i due) aumenterà enormemente.

Perso anche Muv, Max divenne, se possibile, ancora più scontroso. Il suo carattere irascibile lo portava a insultare tutti quelli con cui entrava in contatto. Una notte si trovava ad un locale di proprietà della camorra e decise di attaccare briga con un pugile di due metri e venti. Il mistero aleggia tutt’ora sulla sorte di Max. Le principali ipotesi sono: Max sarebbe stato ritrovato a galleggiare a pancia in giù (morto) nel fiume 20 miglia a sud delle città da un paio di contadini, oppure sarebbe stato fermato dalle autorità e, per intervento della camorra, messo in carcere a vita, oppure sarebbe stato internato in una struttura per il recupero mentale (un manicomio) a 150 miglia da lì. Non venne più visto.

Rayn decise di abbandonare il forum e di dedicarsi alla sua vera passione, tenuta nascosta fino a quel momento: la danza classica. Non si può neanche dire con certezza cosa sia successo a Ryan, dato che sparì dalla circolazione appena prima di una retata della polizia. Alcuni pensano che sia ancora vivo, perché ogni tanto giunge notizia di qualche nave carica di affettati che sparisce al largo della costa. La più originale dice che è tornato indietro nel tempo di 60 milioni di anni per mangiarsi i dinosauri, il che spiegherebbe perché non se ne trovano più.

Il forum venne chiuso dalle autorità e il blog diventò un vecchio edificio abbandonato e pericolante, di quelli che si vedono nelle vecchie zone industriali di alcune città, troppo inutili per essere abbattuti. Però dato che siamo ancora qui, potete intuire che la storia non è finita.

 

Parte Seconda: Luce e Ombra

Capitolo 6: Sparidus

Gli anni passarono e l’antica costruzione che un tempo era stata luogo di culto e di luce giaceva in rovina, vuota e fredda. I rampicanti si aprivano lentamente la strada attraverso i muri pericolanti e aprivano strade prima nascoste. Un certo giorno di un certo anno, però, una figura incappucciata si accampò lì vicino. Si addentrò nelle profondità della struttura, docile preda dei propri ricordi. Rayn non sapeva perché era tornato, ma sentiva un bisogno prepotente nei meandri del suo essere, che non aveva nulla a che vedere con il disturbo intestinale di cui soffriva da quando lo avevano cacciato dalla scuola di ballo. O forse era anche quello, ma non importava. Rayn, senza pensare, iniziò a strappare erbacce e riparare le pareti cadenti come poteva, ma si imbattè in un ostacolo per lui insormontabile: un enorme frana aveva bloccato l’accesso alla Sala del Codice, l’unica cosa che potesse riportare quel luogo agli antichi fasti.

Rayn scavò per giorni, ma i risultati erano minimi. Da quando aveva rotto accidentalmente la sua pala di diamante, poteva fare ben poco. Rimase lì, come in attesa, per sei giorni. All’alba del settimo, però, qualcosa avvenne. Iniziò a piovere. L’acqua trascinò via tutti i bagagli di Ryan (tra cui la dinamite che si era dimenticato di avere) e il suo amato pinguino di nome Giorgiambrogio. Il suo sconforto fu tale che tentò di spaccarsi un mattone in testa. Il mattone però gli finì sul piede. Rayn iniziò a saltellare sull’altro, finì contro un muro e franò al piano di sotto, dritto sopra un falò acceso, e prese fuoco. Fortunatamente per lui, il proprietario del falò aveva intuito che poteva aver bisogno di una mano, perciò aveva messo da parte la sua zuppa di fagioli, si era pulito la bocca con il tovagliolo, aveva preso un secchio e l’aveva riempito con l’acqua che scendeva da una fessura nella roccia, per poi lanciarlo a Rayn. Il secchio, non l’acqua. Rayn, che andava a fuoco da quasi due minuti, se l’era versato addosso, estinguendo le fiamme.

La persona davanti a lui, un uomo nerboruto con un teschio d’alce come elmo, gli aveva offerto il resto della zuppa e una pelliccia di mammut  per riscaldarsi. Il suo nome era Sparidus, era un barbaro delle terre a ovest (no, non a nord. Il nord è così mainstream che mi ha rotto i coglioni) e di professione faceva il pastore di mammut. Guardando quell’uomo enorme, Rayn sapeva di aver trovato chi lo avrebbe aiutato a ricominciare, così fece per avanzargli la proposta, ma i fagioli lo anticiparono. Rimase a cagare dentro un cespuglio per quasi mezza giornata e poi ebbe la bella idea di pulirsi con le ortiche. Sparidus non riusciva a capacitarsi del cosa mai gli avesse potuto causare un disagio simile; lui le ortiche le mangiava da quando gli erano spuntati i denti.

Appena seppe che Rayn aveva bisogno di qualcosa che solo un uomo forte gli poteva dare, penso che forse era gay; Però lui era di vedute aperte, perciò non era poi questo grande problema. Però se era troppo timido per dirlo esplicitamente, forse… Rayn non capiva quali pensieri stessero passando sotto quelle sopracciglia, però aveva notato che i tempi di quel barbaro erano molto più lenti dei suoi, perciò decise di lasciarlo pensare.
Una settimana dopo era ancora lì, col muschio che cresceva su un lato della faccia e Rayn ormai vagava per le praterie convinto di poter pietrificare le cose con lo sguardo. Dopo essere stato calpestato da un paio di tori poco propensi a stare fermi immobili, il ragazzo tornò al tempio e spiegò al barbaro che c’era una montagna di macerie da smuovere, perciò gli sarebbe stato grato se si fosse sbrigato a decidersi.
Sentite queste parole, Sparidus si alzò e seguì Rayn al piano di sopra, entusiasta di poter fare un lavoro da veri uomini.

Sparidus mentre riflette sulla proposta di Rayn

Sparidus mentre riflette sulla proposta di Rayn

Invece che rimuovere la frana, Sparidus aprì un muro con un pugno ed entrò insieme a Rayn nella Sala del Codice. Il ragazzo, ora che aveva accesso al Codice, aveva nuovamente il controllo della struttura. Usando i propri poteri di founder, iniziò a ristrutturare, riparare e ricostruire ciò che aveva abbandonato molto tempo prima. Il forum era distrutto, ma il blog conteneva ancora tutto il materiale che possedevano un tempo. Offrì allora a Sparidus il ruolo di editore (fu così che gli editori divennero editori e i moderatori divennero moderatori), il primo ad occuparlo. Sparidus accettò di buon grado e iniziò subito a lavorare alle Armature. Era uno spettacolo vederlo lavorare:  spaccava i minerali a testate, mangiava gli wyvern per ripulirne le ossa, modellava le placche di metallo a mani nude e beveva barili di piombo fuso corretto con alcool etilico (il suo cocktail preferito).

Il lavoro procedeva bene, ma a rilento. Avevano bisogno di altri staffer, ma c’era veramente poca scelta. Senonché, verso l’inizio di settembre, Rayn udì un curioso suono: sembrava sabbia che scorre, ma lì non c’erano spiagge o deserti. Piuttosto incuriositi, Sparidus e Rayn individuarono l’origine del rumore: erano i sacchi di farina che avevano messo da parte. Non appena li aprirono, la farina uscì e inizio a volteggiare per la stanza, come se danzasse. Ma non era solo la farina. Anche lo zucchero, le uova, i mattarelli e persino il forno avevano iniziato a muoversi; stavano… cantando. Sparidus magari non era proprio sobrio, ma Rayn non ricordava di aver assunto strane sostanze nelle ultime ventiquattr’ore. Il loro stupore crebbe ulteriormente quando la macina del mulino a vento iniziò a muoversi da sola, senza un filo d’aria. Persino il signor Bandiere, che gestiva il mulino lì vicino, danzava insieme alla sua gallina. La mascella di Rayn toccò terra quando vide arrivare, all’orizzonte, uno stormo di frollini di panna.
“I frollini non migrano in questa stagione!” constatò Rayn. “I frollini non migrano” replicò Sparidus.

Ma ecco che, al centro dello stormo, sopra un tappeto volante fatto di Rigoli, stava seduta una figura dalla pelliccia rossa con un turbante di pan di spagna in testa. Il Re dei Biscotti era tornato.

 

Capitolo 7: Alti e Bassi

Il ritorno di Maedhros segnò una svolta: la produttività raddoppiò e, di conseguenza, decine di nuovi utenti si riversarono nel sito, chi solo per ammirare i lavori, chi per trovare compagnia e chi per arruolarsi.
La “Legends” era piena fino alla cambusa di giovani volenterosi, ma un equipaggio ha bisogno di disciplina, perciò bisognava selezionare alcuni che facessero da esempio per gli altri.

La cosa era più facile a dirsi che a farsi. Il capitano Rayn scrutava costantemente la ciurma per trovare individui validi, ma tra tutti era difficile dire chi fosse veramente meritevole. Una mattina, però, Maedhros, il primo ufficiale, aveva colto un mozzo mentre si nascondeva nella stiva per evitare di lavorare; dapprima pensò di punirlo severamente, ma poi vide che stava scrivendo poesie. L’ultima cosa che il primo ufficiale si aspettava da un “branco di scimmie ammaestrate”, come li definiva spesso il timoniere Sparidus, era che qualcuno sapesse scrivere. Il giovanotto si chiamava Hiral, e aveva talento con le carte, perciò divenne il navigatore.

La nave filava senza problemi sulla luccicante distesa d’acqua e nel giro di pochi giorni, venne trovato un secondo candidato idoneo, che lavorava con una lena sconosciuta al resto della ciurma. Nik venne fatto cuoco. Mai pasti migliori furono preparati sulla Legends (fatto salvo per i biscotti). Di vedetta vennero messi a turno Mattiazelda e Andry, mentre il resto dei mozzi cercava disperatamente di mostrare che sapeva fare cose uniche.
Sparidus passava metà giornata al timone e metà a riempire di botte i ragazzini che andavano in giro suonando la lira o che improvvisavano numeri di prestidigitazione. Il colmo lo si raggiunse quando uno di loro si legò una corda in vita e si lanciò dal parapetto per provare il proprio coraggio. La sartìa era troppo corta e malandata, perciò andò a sbattere di faccia contro la prua della nave, per poi finire in mare, mangiato dagli squali. Povero Emanuel.

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La Legends. Sulle scialuppe, i mozzi fanno una gara per dimostrare la propria abilità, poco prima che Sparidus li affondi buttandogli sopra un cannone.

La situazione cambiò quando fecero porto nella città più vicina: una lettera, firmata dal governatore e da un ammiraglio della marina britannica, ordinava a Rayn di accettare sulla propria nave un certo Hunter, un vecchio pirata ora al servizio di sua maestà, e di nominarlo ufficiale in seconda. La cosa non piacque neanche un po’ a Maedhros, che se la vide raccontare da un marinaio tutto trafelato che lo aveva raggiunto alla locanda dove alloggiava, ma gli ordini erano ordini.
Hunter aveva conservato il suo modo di fare piratesco, per cui beveva rum a tutte le ore del giorno, persino quando dormiva, e adorava vedere i propri sottoposti diventare matti per cercare di ripulire il ponte con uno scolapasta, come lui gli aveva ordinato. Più di una volta fece appendere uomini per i piedi all’albero maestro; un’altra volta, essendosi alzata la nebbia, fece legare un mozzo alla prua della nave, per fare da poléna ed avvertirli di eventuali scogli.

I suoi metodi barbari (anche per Sparidus) produssero presto dei risultati. Nel bel mezzo della notte ci fu un ammutinamento; Maedhros, Nik, Hiral e Mattiazelda vennero abbandonati su un’isola deserta con una pistola e un solo colpo (che Nik sparò a Hiral per vedere se era carica), Sparidus fu gettato agli squali mentre Hunter fuggì insieme a Rayn con una scialuppa, durante la confusione.
I due compagni rimasti a Maedhros morirono di fame prima che lui scoprisse di non trovarsi affatto su un isola deserta, ma a venti minuti di strada dalla città più vicina. La Legends naufragò pochi giorni dopo l’ammutinamento e i sopravvissuti trovarono rifugio sulla terraferma, rinunciando alla vita da marinai.

Capitolo 8: Il Torneo Mondiale – I

Il leggendario trono dei Legends era vacante. Molti erano venuti a reclamarlo, perciò mettersi d’accordo a parole era impossibile. Fu indetto quindi un torneo, il cui vincitore avrebbe regnato sui Legends fino a che la morte non lo avesse colto. I migliori guerrieri di tutto il mondo si erano riuniti lì, per rappresentare le proprie casate o città. C’era Hunter il Folle, giunto dal lontano est, Sparidus il Terribile (senza un braccio a causa di un incidente con degli squali), Rayn l’Astuto, le cui origini erano perse nella leggenda e Maedhros il Saggio, delle Repubbliche unite.

Ognuno di questi era accompagnato da altri due compagni, tranne Sparidus, che aveva strappato il cuore a uno dei suoi. Hunter era seguito da Andry, oste di una taverna e suo vecchio collaboratore, e Rex, giovane arzillo sempre alle costole di Andry. Rayn aveva pagato profumatamente un mercenario, un certo Guran, e portato via dalla strada un tizio di nome Anto, che era stato costretto a prostituirsi dopo che lo avevano truffato con due tonnellate di aringhe marce. Maedhros era affiancato da due fidati cacciatori di taglie, amici tra loro, chiamati Pik e Dax. L’unico compagno rimasto a Sparidus era un uomo misterioso, forse un sicario, che si faceva chiamare Ob.
Le regole erano semplici: superare tutte le prove finché i campioni rimasti non giungessero ad un accordo comune, o in alternativa finché non ne rimanesse solo uno. I compagni dei quattro campioni non potevano prendere decisioni in merito.

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Il trono dei Legends. Poi ce l’hanno copiato.

Così ebbe inizio. La prima prova era piuttosto semplice: collaborare per trasportare un carico prezioso e difenderlo dai banditi. Dato che il fallimento della prova comportava la squalifica, i partecipanti fecero una tregua momentanea e permisero a Sparidus di trasportare a spalle il baule, mentre gli altri facevano da esca. Fu superata in 3 ore scarse, nessun morto. Il tutto era servito a valutare quanto rendere difficile la seconda.

Al secondo giorno, ogni gruppo avrebbe dovuto uccidere un mostro e riportarne la testa al traguardo.
Sparidus si avviò da solo, dicendo che non aveva bisogno di aiuto per una cosa così semplice. Ob si limitò a tenere sott’occhio gli altri partecipanti. Il primo gruppo a fare ritorno alla base fu quello di Rayn, nell’incredulità generale. Mentre il campione raccontava di come aveva coraggiosamente affrontato il Barroth a mani nude, Anto e Guran se la sghignazzavano, sapendo che il mostro era morto d’infarto alla vista di una saponetta, un’idea di Rayn.

Il gruppo di Maedhros tornò per secondo, su un carro insieme alla carcassa di un Diablos. Una volta arrivati, Maedhros e Pik scesero e iniziarono a menarsi di santa ragione, mentre Dax spiegava rotolandosi per terra che Pik aveva travolto il compagno con la propria lancia mentre tentava di fermare il mostro. Alla risata generale seguì un silenzio attonito, quando Sparidus apparve all’orizzonte, trascinando un Deviljho morto per la coda. Ricoperto di complimenti, andò a sedersi per scolarsi una buona birra.

L’atmosfera cambiò quando l’ultimo gruppo, quello di Hunter, fece la propria comparsa con due corpi immobili sul carro. Uno era la carcassa di un Lagiacrus, ma era l’altro ad attirare tutti gli sguardi. Con gli occhi chiusi e uno squarcio sul torace, giaceva Rex. Alla richiesta di spiegazioni, Andry disse che il ragazzo aveva sbagliato qualcosa nella preparazione delle sue scorte di ossigeno, perciò era stato una facile preda per il mostro.
Dopo un rituale di purificazione, il corpo venne seppellito, e tutti si recarono nei propri alloggi, per trovare riposo e rimanere soli coi propri pensieri.

Molte persone non riuscivano a dormire quella notte. Prima fra tutte, Rayn, che rifletteva sull’accaduto. Com’era possibile che Rex fosse morto? Hunter sarà anche stato pazzo, ma Andry non avrebbe mai scelto un compagno inesperto per una cosa come quella… Forse la colpa non era di Rex… forse qualcuno aveva sabotato le sue scorte. Ob non era forse rimasto da solo per tutto il giorno? Ad ogni modo, la terza prova lo avrebbe visto vincitore, dato che era riuscito a sapere di cosa si trattava e che si stava già preparando.
A proposito di Ob, lui era un’altro che non dormiva; anzi, a dirla tutta stava tentando di intrufolarsi nella zona riservata al gruppo di Maedhros. Ci mise quindici minuti per capire che la porta che stava disperatamente cercando di scassinare era già aperta. Appena entrato, fu piuttosto sorpreso di trovare Maedhros seduto davanti a due tazze di tè (e con un piattino di biscotti) che lo invitava ad accomodarsi, dato che lo stava aspettando.
Ob, una volta seduto, rivelò che la morte di Rex non era stata frutto del caso, ma di un sabotaggio da parte di Sparidus. Maedhros già sospettava qualcosa, ma non sapeva chi poteva essere il colpevole. Poteva escludere i suoi compagni e quelli di Rex, ma gli altri erano tutti sospettati. Ob disse che sapeva di non avere un alibi, ma confidava nel fatto che Maedhros si fidasse di lui, piuttosto che di Sparidus, i cui metodi non erano mai piaciuti a Ob.

 

Capitolo 9: Il torneo Mondiale – II

La terza prova arrivò il giorno seguente. Si trattava di raggiungere la cima di un’alta montagna entro due giorni. I più sfavoriti erano Hunter e Andry, poco abituati alla montagna e senza un membro. Ob teneva sotto stretta sorveglianza Sparidus, mentre Dax litigava con Maedhros sul fatto di portare o meno la teiera e i biscotti. Rayn, pronto dalla sera prima, era partito per primo senza problemi.
La prima giornata passò in fretta, con Rayn davanti a tutti, accampato in una grotta; Hunter e Sparidus erano in un unico campo, poco più giù, mentre Maedhros si trovava dall’altro lato del monte, il versante est, più difficile da scalare, ma più veloce da percorrere. Sparidus, quella sera, avvertì Hunter che probabilmente era stato Maedhros a sabotare l’equipaggiamento di Rex, e lui di certo non aveva avuto tempo di farlo a causa del Deviljho. Hunter era livido di rabbia.

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La terza prova, versante ovest.

La mattina del secondo giorno vide Rayn e i suoi scappare da un orso di caverna e perdere tutto il proprio vantaggio, per poi essere salvati da Sparidus, che passava di lì con Ob. Hunter aveva preso una diversa strada, volendo scalare una parete ghiacciata che Maedhros e i suoi compagni avevano superato da poco. Sfortunatamente per loro, la corda che li assicurava l’uno all’altro era rovinata; Hunter sentì il peso sulla cintura farsi più leggero, poi un breve grido alle proprie spalle e un colpo secco, prima che i filamenti di corda gli sfuggissero dalle dita. Vuoto, dolore, buio.

I gruppi di Sparidus e Maedhros arrivarono sulla cima praticamente insieme, appena dopo mezzogiorno, e si disposero per rifocillarsi. Ob, preso da parte Maedhros, disse che non aveva notato nulla di strano riguardo a Sparidus. Rayn arrivò in quel momento con la notizia: Il gruppo di Hunter era disperso, avevano trovato solo un frammento di corda. Gli sguardi si incupirono e l’attesa divenne sempre meno speranzosa, quand’ecco che Hunter in persona, ormai l’ombra di se stesso, giunse al campo. Andry era morto nella caduta, ma lui aveva controllato la fune la sera prima e non ricordava nessun danno di sorta. Rivolse a Maedhros uno sguardo di fuoco, prima di farsi medicare. Il giorno dopo rientrarono al campo base e fecero una tregua di un paio di giorni.

La quarta prova venne fatta per rimuovere almeno un campione dal torneo, altrimenti il capitolo non sarebbe ancora finito e io non sarei qui a parlarne. Un duello in un’arena stile giungla di tre chilometri quadrati. Ognuno poteva usare i mezzi che preferiva per eliminare gli altri. Avevano 4 giorni. Maedhros, Rayn e Ob sparirono dal primo momento. Era vietato uccidere i compagni dei campioni, perciò Guran e Anto se la presero comoda, facendo il bagno nelle sorgenti termali lì vicino. Sparidus si mise a cercare Rayn, l’unico – secondo lui – in grado di rappresentare una minaccia. Dax e Pik avevano il compito di trovare del cibo e portarlo a Maedhros, e si davano il cambio continuamente. Ob cercava Hunter, per avvertirlo di non fidarsi di Sparidus, ma stranamente non riusciva a trovarlo. Hunter in quel momento era come un cacciatore che attendeva la preda, paziente, immobile. Maedhros si trovava insieme a Rayn. I due si conoscevano da tantissimo tempo e convennero che uccidersi non era la soluzione migliore. Avrebbero dovuto fermare Sparidus e cercare di far ragionare Hunter.

Purtroppo, il destino aveva altri piani per loro. Il pomeriggio del terzo giorno, Sparidus era riuscito a fiutare Rayn e a rintracciarlo nonostante tutte le sue trappole; il poveraccio ricorse a della polvere urticante negli occhi per allontanarsi. Sparidus si aspettava una mossa del genere, perciò prese il proprio otre d’acqua, se la versò sugli occhi e…. urlò di dolore. Non era acqua, era succo di limone. Rayn lo aveva fregato!
Accecato, pazzo di rabbia, seguì l’odore del nemico e caricò a spada tesa. Rayn però si era messo dietro una sequoia. Sparidus spezzò la spada e si lussò una spalla. Gli occhi stavano lentamente riprendendo a funzionare, ma decise di fingere di non vedere. Seguì Rayn fino ad un precipizio; il bastardo voleva farlo cadere di sotto! Infatti Rayn lo stava prendendo per il culo, sperando che lo caricasse, ma Sparidus afferrò un macigno con un braccio solo e lo scagliò con tutta la sua forza, ferendo gravemente l’avversario. Sparidus si avvicinò lentamente, assaporando ogni momento, fino a che non fu a mezzo passo da lui. La frase fighissima che stava per dire gli morì in gola, quando Ob gli trafisse un fianco mentre Anto e Guran lo spinsero di sotto. Lo sguardo di Ob lo seguì nella caduta, giù nelle profondità marine. E Sparidus più non fu.
Rayn aveva vinto la sua battaglia, ma Ob sapeva che non si sarebbe ripreso presto; qualcuno doveva guidare i Legends e la mente di Hunter era malata. Maedhros doveva vivere.

Hunter aveva atteso a lungo, ma ora sapeva cosa fare. Aspettò che Pik e Dax si dessero il cambio, quindi tese un’imboscata a Pik. Il ragazzo non volle rivelare dove si trovava Maedhros, allora Hunter iniziò con le cattive.
Per un giorno intero, Hunter torturò Pik con quello che trovava in giro, fino ad ottenere ciò che voleva. Sodomizzato per ore, Pik perse completamente il senno e quando Dax arrivò da lui, era già troppo tardi: “Sono un sasso” fu la sua unica risposta.

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Ob che cerca Hunter. Oppure Sparidus che segue Rayn. Oppure Hunter che caccia Maedhros. Fate un po’ voi.

Hunter giunse infine nel luogo dove Maedhros era rimasto tutto quel tempo: sottoterra, in una rovina che fino a tre giorni prima era inaccessibile. Hunter non trovò nessuna delle trappole che si aspettava, e vide che Maedhros lo attendeva in piedi, disarmato. Egli iniziò a parlare, dicendogli che la colpa di tutto ciò che gli era capitato era di Sparidus, non sua, e che solo lui poteva salvarsi dalla situazione in cui si trovava. Hunter non volle sentire ragioni e, in un impeto di rabbia, lo trafisse al cuore. A quel punto iniziò a ridere di gusto, godendosi la sensazione del grano che gli scorreva sulle mani.
Un momento… grano? Alzando gli occhi, si rese conto che dove poco prima stava il nemico, ora c’era un fantoccio di tela riempito di grano.

“Non riesci proprio a combattere lealmente?! Esci fuori, codardo!” ruggì. Per tutta risposta, un paio di Abbracci lanciati a guisa di shuriken si conficcarono nella colonna dietro di lui. La battaglia del secolo!
Hunter lo attaccò ancora con la spada, ma questa si spezzò sul petto dell’altro.
“Di che diavolo è fatta la tua corazza?!”
“Doppio strato del materiale più duro al mondo: Fette biscottate, quelle spesse. Un omaggio del signor Bandiere!”
“Sia maledetto il suo nome!!”
Hunter era in netto svantaggio: prima il terreno tappezzato di scivolosissimi Flauti, poi perse il pugnale in una cascata di Pan di Stelle, infine il suo ultimo proiettile bloccato da una barriera di Campagnole. I suoi Ninjutsu erano del tutto imprevedibili, per cui Hunter decise di giocare la sua ultima carta, a costo di perdere la voce e l’udito: la Bestemmia Supersonica. L’onda d’urto ridusse in briciole le colonne portanti e scaraventò a terra Maedhros. Il soffitto iniziò a crollare, ma Hunter era troppo stremato per muoversi. Con suo orrore, Maedhros si rialzò e si sfilò due Pan Goccioli dalle orecchie, per poi indicargli le colonne crollate e uscire dalle rovine. Mentre il soffitto crollava, Hunter vide da cosa erano fatte le colonne. Macine. “Mi aveva in pugno fin dal momento in cui sono entrato qui…. Se avessi vinto, mi avrebbe seppellito con lui…. Non avevo possibilità… Porcodd-”

Un rombo in lontanza sancì la fine della prova. Maedhros e Rayn erano sopravvissuti, ma il secondo era debole e stava per essere portato in un monastero, sui monti a est, dove avrebbero potuto salvargli la vita. Con la promessa che un giorno avrebbero guidato Legends insieme, si separarono.
Maedhros ricompensò i compagni rimasti con un ruolo da staffer. Ob divenne Moderatore insieme ad Anto e Guran, mentre Dax e Pik divennero Editori. E fu oro.

Capitolo 9 e 3/4 (Alternativo): Città in Pericolo e Supercattivi

La città di Legends era una metropoli piuttosto tranquilla, dove non succedeva mai un tubo, a parte i soliti drogati come Sparidus che giravano di notte in cerca di un’altra dose.
Come però saprete sicuramente, le tranquille metropoli delle storie non rimangono mai tranquille a lungo, altrimenti che storie sarebbero? Volle il caso che un’astronave contenente alieni molto aggressivi si schiantasse proprio nelle vicinanze. Gli alieni iniziarono subito a mangiare e massacrare tutte le persone che gli capitavano a tiro, di giorno e di notte. La città aveva bisogno di difensori, eroi, o meglio supereroi!

Maedhros, un uomo nel mezzo del cammin della sua vita (ormai sui 40), sapeva di dover trovare delle persone che lo aiutassero a combattere. Da solo non poteva farcela. Fu allora che Rayn, lo scienziato pazzo, gli diede la propria ultima invenzione: dei marchingegni, simili a orologi, che trasformavano la persona che li indossava in una specie di ninja colorato futuristico. Maedhros doveva solo scegliere a chi darli.
Purtroppo, anche lui non era proprio sano di mente, perciò affidò i marchingegni a cinque giovani fancazzisti a cui piaceva fare risse (uno era anche stato in galera); costoro divennero i Power Rangers! *sigla*
In ordine erano: Anto, il Red Ranger, un ragazzo megalomane e tendente alle crisi isteriche, perennemente sotto effetto di cocaina. Obscury, il Black Ranger; si beccava tutte le donne e l’alcool. Guran, il Blue Ranger, talmente fatto di hashish da credere di essere un nero originario del Ciad. Andry, lo Yellow Ranger, che di strano aveva solo poca autostima. Infine c’era Rex, il Pink Ranger, che era un gay represso e ci provava con tutti gli altri.

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Ecco i cinque prodi dopo una nottata-devasto

Grazie alle loro abilità nel combattimento e al loro Megazord, tenevano al sicuro la città dal loro acerrimo nemico, il malvagio King Anon, re degli utenti anonimi. Nessuno sapeva chi fosse, o cosa fosse, nè come fosse riuscito a diventare il capo degli alieni, ma una cosa era certa: non aveva intenzioni benevole.
Da quando c’era lui, il numero dei nemici era andato aumentando, tanto che i Power Rangers non riuscivano più a mantenere il ritmo (anche perché di notte rifiutavano di fare qualcosa di diverso dal frequentare night club). Il professor Rayn decise allora di rimettere in gioco anche Maedhros, che sembrava aver già avuto a che fare con King Anon. Fu così che Maedhros divenne Bancomat, flagello dei malvagi e dei senzatetto!

Una notte, mentre pattugliava le strade con il suo furgone, Bancomat venne colto di sorpresa da un barile di tritolo piovutogli sulla capoccia: era un’imboscata! L’eroe venne preso e stava per essere portato da King Anon, ma sulla scena irruppe un improbabile duo di supereroi: Pik – il cui vero nome era Pikmanable -, un ragazzo poco sano di mente e appassionato di mineralogia, e Dax, che si chiamava Dax. Pik caricò con la sua Lancia Spaziale e travolse tutti, compreso Maedhr- volevo dire Bancomat.

La città pullulava di eroi, che fossero desiderati o meno, ma uno di loro era corrotto. Il suo nome era Hunter e lavorava per King Anon. Egli lo usò per attirare in trappola Rayn e Maedhros, così da togliere agli altri i punti di riferimento, ma Maedhros riuscì a liberarsi. Durante un combattimento incredibile, Hunter fu sconfitto e venne esiliato nell’Oblio, senza possibilità di ritorno, mentre Rayn rimase ferito e venne mandato in una clinica veterinaria a est, dove rimase in coma per molto tempo.

Perso Rayn, Maedhros condusse un’offensiva su larga scala contro la fortezza di King Anon. Grazie a una buona dose di dinamite e ad un paio di Megazord, l’intero castello/astronave (tipo Bowser) saltò in aria. Il corpo di King Anon non fu mai trovato, probabilmente era riuscito a fuggire.

Sconfitto il grosso del Male, gli eroi erano in sovrannumero e non combinavano più un cavolo dalla mattina alla sera, come prima. Dal momento che venivano mantenuti con i fondi ricavati dalle tasse, il sindaco decise di porre rimedio alla cosa, in modo che non potessero demolire un quartiere ogni volta che un gattino doveva attraversare la strada o una vecchietta rimaneva bloccata su un albero o quello che è.
Avvenne quindi che Rex e Andry vennero licenziati e finirono col culo per terra, finché uno dei due non venne internato in un ospedale psichiatrico e l’altro non divenne un barbone. Pik invece venne mandato in cassa integrazione. Quanto a quello che successe dopo… beh, quello è in un altro capitolo.

Parte Terza: Monster Hunter Legends

Capitolo 10: La Task Force dei Ritardati

Bakagakure no Sato (il villaggio nascosto tra gli idioti) era un insediamento ninja. Il più potente insediamento ninja della costa orientale, a dirla tutta. Aveva avuto i suoi alti e bassi. A volte molto bassi, tipo quella volta che un tizio aveva proposto di far sterminare un clan ad un solo membro – roba da pazzi – e poi era stato rinchiuso in qualche buco a marcire. Ora però aveva raggiunto il suo massimo splendore.

Il vecchio Kakage Rayn, capo del villaggio, aveva deciso di farsi una vacanza e aveva lasciato il posto a Maedhros, quarto Kakage del villaggio degli idioti. Il quarto era affiancato da fidi compari – che si erano trovati lì per estrazione dopo un rimescolamento totale degli apparati interni: Anto, a capo della sezione Ambu; Ob, dei reparti speciali; Dax, capo della sezione investigativa da quando il suo collega Pik era stato defenestrato in seguito a votazione, e infine Guran, che da moderatore di chat era diventato edito-volevo dire… dalla polizia spaziale era stato trasferito a… al reparto salumeria.

Il clan dei grafici era stato sigillato per sempre a causa degli abomini che aveva generato fino a quel momento. Tuttavia rimanevano parecchi posti vuoti tra gli editori, e nessuno a parte Guran si dedicava alle guide. Il primo a sorgere fu Lenders. Che dire di lui? Cercare di capire Lenders è come cercare di processare la luce solare delle quattro di un pomeriggio di agosto dopo una nottata in bianco, pertanto appena svegli. Non la comprendi. Non ce la fai proprio. Che cazzo è? Che ore sono? Lì prima c’era un peluche… Ma come? Sei chiamate perse? Adesso faccio colazione, merenda o ceno?
Non si era mai incontrato un individuo che vivesse come se il proprio ruolo fosse la vita stessa. A qualunque ora tu entrassi trovavi Lenders che scriveva una guida, o ne correggeva un’altra, o che discuteva in chat.

Mi ero completamente scordato dell’ambientazione. Ahem- Lenders, ninja instancabile e maestro di Tai-Chi e Ndocazz-Vai, aveva bisogno di un compagno che gli scaldasse il letto durante la notte che fosse alla sua altezza. Maedhros perciò prese il primo che passava (Fonti non verificabili sostengono che la decisione fosse stata presa sotto tortura). Volle il caso che fosse Cloud.

Ancora prima che il poveretto potesse dire qualcosa a parte “nn te ne pnentirai, Meahdors!!111!” la rivolta scoppiò. Insulti volavano da tutte le parti e colpivano stormi di preti e bigotti. Il sito si spaccò letteralmente in due nel giro di un’ora, con metà staffer che volevano l’espulsione di Cloud da questo piano di esistenza e metà che difendevano l’esperimento di Maedhros, ormai privo di senno. Il tutto fu condito con lettere di dimissioni e/o minatorie che svolazzavano in giro per il paese. Dopo mezza giornata di legnate, minacce di morte, botte da orbi e anche da ciechi, l’ordine fu riportato come solo una dittatura militare può fare.
Si decise di dare a Cloud l’opportunità di dimostrare la sua abilità come editor facendogli edificare qualcosa. Aveva tempo fino alla settimana prossima.
Il giorno dopo fu calciorotato fuori da tutti i membri dello staff, pieni di calcinacci di guide fino ai capelli.

A complicare il tutto si era aggiunta la nuova chat creata da Rayn, che aveva un piccolo problema: attirava tumori viventi.
Non senza motivo, è chiaro.
Un piccolo particolare, da tutti considerato innocuo e poco importante fino a quel momento (tranne da Pik) avrebbe di lì a poco svolto la stessa funzione che svolge un incendio di quattro ettari per le falene. E non si sarebbe fermato lì, anzi, sarebbe diventato talmente importante e rappresentativo per il sito che se al posto di “Monster Hunter Legends” sul logo nella home ci scrivessimo questa cosa, nessuno noterebbe niente!!
Il nome colorato!! Porca puttana, ci si potrebbe fare un capitolo a parte… Anzi no, aspetta

Capitolo 10 esticazzi: IL NOME COLORATO

Fu così che una caterva di bimbifava si riversò come un fiume in piena all’ufficio reclutamento. Ma andiamo ad analizzare più nello specifico:

Vlada era vecchia conoscenza dei Legends, famoso per le sue doti creative in ambito grammaticale e per la sua profonda conoscenza delle lingue straniere. È il creatore del termine “Flodadando” ed è convinto che “Jidomoto Jikimoshitomo” sia “buongiorno” in giapponese, quando persino il traduttore lo identifica come lituano. Ebbe la cattiva idea di presentarsi come Vladakantor. Nessuno conosceva l’Akantor… Per cui invece che Vlad divenne Vlada.

Dimai e Devi9 vanno in coppia. Del primo chi si ricorda, il secondo è il genio che tentò di creare una chat.
E fin qui niente di male.
Con l’ausilio di Dimai e Vlada…
E aggiunse: “adesso cerco di convincere tutti i fan italiani di Monster Hunter a chattare qui e.e”.
Poi iniziò a vantarsi di quanto il suo “sito” fosse più bello del nostro…
Più visto…
Di lui ci rimane solo il termine “funder”

L’ultimo degno di nota fu il protagonista del “giorno del permaban”. Il permaban era un’arma potentissima creata da Rayn e limitata in tutti i modi possibili da Maedhros. Era la punizione definitiva. Chi la subiva non avrebbe mai più potuto entrare in Legends, fosse anche solo per comprare il pane o sfottere Vlada.
France era un utente qualunque. Fino a quel giorno.
Era iniziato tutto come una normale baruffa per le scritte colorate in chat, se ne vedevano a decine ogni giorno, vuoi perché ogni tanto Ryan ricompariva e bannava tutti quelli che le usavano, vuoi perché Hunter le aveva usate per tutto il periodo della sua investitura, vuoi perché da quando Maedhros se ne era rotto i coglioni e le aveva abolite tutti se ne lamentav- ahem – era una normale baruffa, ma France non intendeva rinunciare.

Si cominciò con un ban di qualche minuto, giusto per dargli un momento per sbollire la rabbia. Lui tornò alla carica peggio di prima, col Grassetto, caps lock e gli insulti. Il ban passò a un’oretta. France decise di dar fastidio al suo aguzzino, Ob, che aumentò la sua pena a sei lunghe ore. France decise di lamentarsene con Lenders, sottolineando con male parole non adatte ai miei lettori come lui fosse un frequentatore di donne facili. Lenders fece giustamente rapporto a Ob.
Maedhros nel frattempo si era alzato di cattivo umore a causa di tutto quel chiasso (e perché il suo pc si era fuso). Viste le segnalazioni, pensò bene di aggiungere un po’ di pepe alla brodaglia, aumentando il ban a due giorni, ma facendolo attuare a Ob. France, ormai persa la sanità mentale, decise di rivolgersi all’unica persona presente che non fosse uno staffer (o almeno era così, nella sua distorta visione delle cose), Maedhros.
Fu così che scattò il permaban. L’unico di tutta la storia, dopo una sola settimana dalla sua creazione. Le grida folli di France furono ignorate, come pure i suoi richiami al rispetto della privacy e il suo tentativo di corrompere Pik con il suo corpo per ottenere le chiavi di casa di Ob. Dopo una serie di deliri incomprensibili, France fu bannato dall’esistenza. Rimase solo l’eco delle sue ultime enigmatiche strilla: “PIK SCRIVE VERDE!!”.

Capitolo 11: E il resto è Storia

(Prossimamente)

8 commenti Commenta

  1. Lenders
    Lenders 18 Maggio 2014 at 21:51 #

    Vorrei aggiungere che ho ancora gli Screen. LOL

    • Avatar
      Maedhros 10 Giugno 2014 at 14:41 #

      Senza quelli non sarei mai riuscito a scrivere il capitolo XD

  2. Avatar
    Cloudyeah18 30 Giugno 2014 at 21:53 #

    mi sento un po’ stupido

  3. Avatar
    Cloudyeah18 30 Giugno 2014 at 22:03 #

    dico davvero

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